Sempre a fronte alta – Patto senza onore…

All’indomani della sconfitta di Licata, un po’ tutto l’ambiente rosanero sentì il bisogno di ricompattarsi in vista dello sprint finale di campionato. Ancora una volta si ragionò sul fatto che, a questo punto del cammino, l’unica cosa sensata da fare era quella di serrare le fila e marciare compatti verso queste ultime partite di campionato, per abbandonare al più presto questa maledetta categoria.

Idealmente non ci fu bisogno di firmare niente o di stringersi la mano, perché l’accordo riguardava tutti e nessuno aveva certo voglia di tirarsi indietro. La dirigenza, la squadra, la stampa, i tifosi si impegnarono quindi a compiere ciascuno la sua parte per inchiodare il risultato di ogni singola partita verso un esito positivo, senza se e senza ma.

La prova del nove si è avuta, domenica scorsa, quando di scena alla Favorita, o al Renzo Barbera se preferite, è arrivato il Nola e l’unico risultato a disposizione era la vittoria. La squadra sin dal primo minuto ha ringhiato su ogni pallone e per i bianconeri campani non c’è stato proprio scampo. Aldilà del rotondo risultato di quattro a zero la squadra ha mostrato vitalità, anima, cuore e se fosse finita con un risultato ancora più rotondo, i meriti di chi è sceso in campo sarebbero stati ancora più gratificati.

Chi si è tirato indietro dall’impegno assunto è stato invece il tifoso palermitano che ha boicottato la presenza sui gradoni preferendo ben altra attività.

Il clima caldo, il prezzo contenuto del biglietto, l’orario più consono (le 15:00), l’assenza di concomitanti partite a strisce variegate… tutto sembrava giocare a favore del riempimento dello stadio ed invece – ancora una volta – il tifoso palermitano ha disertato ed ha fatto mancare alla squadra quella presenza, quell’incitamento, quella macchia di colore… ancora oggi più necessaria di quando magari ci sarà da fare soltanto festa.

Non avendo più che scuse accampare… adesso la lontananza dai gradoni… è stata giustificata dalla paura del contagio del Corona Virus… che sembrerebbe avere impaurito la gente di Palermo, più di quanto accadde ai tempi con l’epidemia di peste, che mieté ben più alti numeri di vittime…

E’ bastato un timido allarme di contagio per veder indietreggiare migliaia di tifosi rispetto al più classico degli appuntamenti domenicali, seppur nessuna teoria sul contagio abbia confermato che la semplice vicinanza con un altro individuo sia già sinonimo di infezione o di chissà cos’altro.

Dopo aver svuotato le scuole ed essersi accaparrato viveri a quantità, il nostro beneamato concittadino è scappato via lontano dai luoghi più comuni di aggregazione, mantenendo stabile invece la presenza nei mercatini rionali, nelle sale bingo o nelle sale corse!!!

Una spiaggia di Mondello strapiena di gente ha così ospitato gli impauriti tifosi del Palermo che hanno ben pensato di rifugiarsi in riva al mare piuttosto che vicino ad un prato verde… Pur comprendendo le ragioni della criticità del momento e volendo non dare tutti i torti a chi ha paura e magari si limita ad uscire di casa il minimo indispensabile, gli spalti così vuoti si possono anche prevedere…

Non conoscendo bene la sua atavica indole menefreghista, sarebbe stato quindi giusto porre l’accento sulla prudenza, sulla ragionevolezza, sulla sua maturità… ma il palermitano non merita di essere giustificato e scusato, lui è fatto così… non si innamora di niente e ogni scusa è buona per alzare le spalle…

Questione di scelta, di vita, di stile… ma non è la prima volta che il grido di battaglia più comune e più appropriato è solo uno: FACCIUOLA!!

Sì, FACCIUOLA, perché se in campo ci fosse stata la classica sfida alla strisciata di turno, nessuno si sarebbe tirato indietro e la preacauzione di stare lontano non avrebbe fermato neanche il piacere di portare allo stadio moglie, figli e genitori accompagnati… Invece in campo c’era solo il Nola, ennesima squadra dilettantistica che ci propina questa maledetta categoria… ed allora tutti indietro, alè… alè!!!

Tra parentesi, anche tra gli ultrà si sono sommate le defezioni a decine e vedere le curve semi vuote è stato ancora più triste, specie per la squadra che si aspettava ben altra accoglienza… Immaginate voi chi organizza una festa e si vede spuntare un quarto degli ospiti…

Ma tanto che ve lo dico a fare…

A chi era invece era presente, forse sarebbe meglio ricordare un’ultima cosa: anche il Mister fa parte di questa squadra, sia quando si vince che quando si perde. Pertanto, così come si esprime rammarico per una sconfitta e magari gli si addossa tutta la colpa, è sacrosanto battergli le mani e riconoscergli i meriti quando si vince, specie in una giornata di festa come quella di Domenica, che ha visto tutta la squadra sparare verso la porta avversaria a mitraglia… Questo è il pensiero dell’amico mio Totò e di pochi altri, che io faccio mio perché lo ritengo GIUSTO da dire, da scrivere e da pensare!!

Applaudirlo quando termina la partita cominci a diventare una abitudine diffusa almeno per queste ultime otto giornate di campionato.

Adesso la squadra starà lontano dal suo stadio per quasi un mese e durante questo tempo ci saranno le sfide di Corigliano e Savoia che decideranno il campionato.

Avrete tutto il tempo per riflettere su queste quattro righe e se magari ve ne siete pentiti di non aver dato il vostro giusto supporto… anche in terra avversaria, sui gradoni, c’è sempre posto per una sciarpa, una bandiera, un cuore rosanero in più!!

Paolo Rizzo

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