Sempre a fronte alta- La solitudine dei numeri primi

La sortita in terra campana, della truppa di “mastru Filippu”, è sembrata, ai più, come quella che rimediava” l’armata brancaleone “, in giro per i campi di battaglia…

Ciò detto per ricordare ai più distratti che per antonomasia «l’ armata Brancaleone», è entrata nel linguaggio comune indicando un gruppo variopinto, un’accozzaglia di persone dalle idee confuse e poco organizzate.

Chi ha assistito alla partita contro la Turris, ad un certo punto ha provato un misto di rabbia, vergogna, insofferenza, che è difficile da spiegare..eppure, non è la prima volta che ciò accade, in questo stesso campionato. Certo, perdere nettamente contro i corallini e ringraziare il cielo che gli avversari si siano mangiati due calci di rigore e chissà quanti altri gol, …è ancora più avvilente, ma come si suol dire al peggio non c’è fine.

Così come sottolineato in un recente passato attraverso questa stessa rubrica, l’attuale squadra, sebben dotata di discrete potenzialità tecniche, manca di attributi ed appare sempre come un paziente sull’orlo di una crisi di nervi, che istiga al suicidio sportivo.

Aldilà del mancato apporto da parte dei cosidetti pezzi da novanta, …sembra proprio che l’intero gruppo sia soggiogato da una cappa di pessimismo cosmico, di mollezza muscolare, di confusione mentale, che la rende vulnerabile non appena l’avversario ne solleciti una reazione.

Vero è che sino a domenica scorsa la stessa squadra aveva entusiasmato i suoi tifosi con la brillante vittoria e prestazione contro il Foggia, ma i fatti, dimostrano che se per caso i rossoneri avessero riaperto la partita con un gol, il risultato sarebbe stato sicuramente diverso, appunto perché questa squadra non regge alcuna minima pressione psicologica.

Roba da neurodeliri…per dirlo in parole povere.

Ed a questo punto è fin troppo chiaro che “mastru Filippu”, non può continuare a recitare il ruolo del “medico dei pazzi”, in quanto la sua conoscenza psichiatrica non ha dimostrato di essere da stimolo per alcuno.

Le posizioni in classifica si stanno cominciando a delineare secondo pronostico, e la squadra rosanero, sta confermando che, al più, potrà aspirare ad un ruolo di comprimaria in attesa di tempi migliori. Il che significa che un altro anno sta pere essere bruciato e chissà quali ripensamenti potrà portare la cosa in chiave di investimenti futuri da parte dei diretti interessati.

Parabola significa che “al momento a fondo ci andiamo noi”,…. “per i fondi stranieri”…. poi si vedrà.

Oggi sparare sulla croce rosanero è facile per tutti e pur non volendosi unire al coro di proteste ed indignazioni dell’universo sportivo cittadino, non si può far finta di nulla e senza usare termini volgari e ripetitivi, diciamo soltanto che nello sport come nel calcio se non hai le “palle” non puoi partecipare a nessun gioco, a meno che non vuoi fare la figura del perdente nato, che serve soltanto a far divertire gli altri.

Maglie sudate, calzettoni lacerati, pantaloncini infangati…sono il credo di chi ama il calcio e ne professa i suoi valori e ne condivide la sua passione…Qua a Palermo questo non sta accadendo e la voglia di starci appresso va scemando sempre più, indipendentemente dai risultati e dalle categorie di appartenenza.

Scrivere o commentare ulteriormente queste vicende è superfluo, perché ancora una volta sono stati i fatti a esprimere chiaramente una situazione di disagio finanche per coloro che hanno sempre offerto alla causa rosanero tutto il loro tempo, la loro energia e la loro stessa libertà.

Oggi che il vaso è pieno, …sta a chi di dovere provvedere a svuotarlo. Frattanto, la solitudine ed il silenzio saranno le uniche compagnie di viaggio per tutta la squadra e l’allegra compagnia.

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