Sempre a fronte alta-Come volevasi dimostrare
Conclusasi la finestra del calciomercato invernale, l’amato Palermo ha confermato di non aver bisogno di nulla…Squadra che vince non si cambia…
I voli pindarici dei tifosi si sono schiantati al suolo, i titoloni dei giornali e dei vari siti web artigianali, le opinioni degli inventati cronisti, torneranno a scrivere d’altro, le lamentele soffuse di qualche giocatore diventeranno silenziosi mugugni…
Insomma…parafrasando...nulla cambia perché tutto cambi!!
Sul campo, le delusioni si sommano ed i tifosi cominciano ad essere abbastanza delusi, invocando a gran voce la cacciata di tutti, nessuno escluso.
In società tutto tace e quando qualcuno parla mostra segni di insofferenza e di non condivisibile lamentela.
In panchina, il mister sembra ormai vivere in una dimensione diversa, sembra quasi ignorare ciò che accade e persiste nelle sue convinzioni discutibili.
In squadra, sono più gli scontenti che i soddisfatti. Sono più i confusi che i persuasi, sono più i pentiti che i convinti.
Insomma oramai l’impressione è quella che il caos stia prendendo il sopravvento e consentitemi di dire come sia giunta l’ora di guardarsi più alle spalle che di fronte. I sogni di promozione potrebbero presto ed in tale stato di cose, trasformarsi in incubi di retrocessione…
Analizzando quello sin qui visto, è opinione comune che questa squadra non sia serena, non abbia la giusta personalità ed il necessario carattere per affrontare le situazioni più difficili…questo ha provocato l’andamento a singhiozzo, degli impeti di orgoglio, seguiti da momenti di apatia…
Lasciando da parte i limiti tecnici che sicuramente sono stati riscontrati in organico, c’è quindi da evidenziare una mancata acquisizione della giusta dimensione in un campionato che comunque aldilà di Ternana e Bari, si è mostrato abbastanza povero.
Frattanto…la barca va alla deriva e il pubblicizzato spirito di gruppo, sembra ormai un lontano ricordo.
Nessuno mette in dubbio che la squadra sia formata tutta da bravi ed onesti ragazzi, ma ciò non è bastato a mantenere dritta la rotta, masticando solo appartenenza, devozione, storia e tradizione. Il miglior collante sarebbero stati i risultati da ottenere sul campo, le vittorie di prestigio, il consenso dei tifosi…ed invece tutto è andato alla rovescia e le critiche sono piovute da tutti i fronti, anche perché giustificate.
Vero è che tutto quello che è accaduto lontano dagli stadi, era imprevedibile…vero è che non sempre ciò che si progetta lo si riesce a realizzare nel miglior modo…vero è che i progetti, per essere realizzati, hanno bisogno del necessario tempo e della sacrosanta pazienza…ma… dopo tutto quello che era successo…era proprio il caso di rischiare un nuovo tracollo?
Era necessario far rivivere le emozioni del campo in maniera così imbarazzante?
Quei pochi o molti tifosi rosanero, che hanno un’unica maglia stampata nel cuore…meritavano questo?
Chiederselo è legittimo così come è impossibile impedire ai cattivi pensieri di avere il sopravvento…
Paolo Rizzo
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