Il Gigante Del Calcio Viene Sommerso Dalla Neve
Parma – Palermo rappresenta il sesto rinvio in pochi giorni. La Lega Serie B, le istituzioni dello sport e quelle politiche devono trovare soluzioni al problema degli impianti sportivi italiani che, oggi più che mai, risulta attuale.
Parma – Palermo e Brescia – Entella sono state rinviate per neve. Nei prossimi giorni la Lega di B comunicherà le date dei recuperi delle suddette partite, le quali si aggiungono alle altre quattro gare rinviate nel turno infrasettimanale. Sei incontri rinviati in meno di una settimana, con il calendario di Serie B stravolto e che si fa fitto per il futuro. Quello che però lascia l’amaro in bocca è il pochissimo preavviso dato ai tifosi che si sono recati in trasferta, viaggiando per centinaia di chilometri, spendendo soldi, tempo e fatica per poi sentirsi dire “oggi non si gioca”. E’ davvero assurdo che le istituzioni sportive e politiche non riescano a trovare soluzioni ad un problema a cui, i principali campionati europei, hanno già trovato soluzioni da anni. Gli impianti d’Europa sono anni luce avanti alla stragrande maggioranza dei nostri impianti sportivi. Più si scende di categoria, più la situazione peggiora.
Il problema è di due tipi: organizzativo e legislativo. Sicuramente, con le moderne tecnologie meteo, le nevicate che ha travolto Parma e Brescia erano assolutamente preventivabili e quindi si poteva dare un preavviso maggiore ai tifosi che si sono recati in trasferta. Non si capisce perchè si debba attendere l’ultimo minuto per dare notizia di un rinvio che già ieri ma anche l’altro ieri appariva come una concreta possibilità. Le temperature vicino alla zero e la pioggia mista a neve hanno provocato la formazione di ghiaccio sugli spalti e quindi gli impianti sono diventati inagibili al pubblico, in virtù delle norme di sicurezza vigenti. Nessuno è un veggente però domani, ad esempio, in quel di Parma le condizioni sono decisamente migliori e quindi (lo domandiamo con il massimo dell’umiltà) perchè non rinviare il match preventivamente a domani? Questo avrebbe consentito alle squadre di giocare ed ai tifosi di non spendere soldi per il viaggio a vuoto. Magari il tutto non è così semplice, tuttavia si devono trovare soluzioni a questo problema. I tifosi sono i principali portatori di interessi di una società sportiva, sostengono i propri colori spendendo soldi e facendo in certi casi migliaia di chilometri per stare vicino alla squadra. E’ un’assurdità che vengano trattati in questo modo.
Il secondo problema è sicuramente legislativo e tecnico. Per anni, in Italia si è discusso di una legge sugli stadi e per il rifacimento degli impianti sportivi che non ha mai poi trovato un vero e proprio spunto. I pochi stadi di proprietà costruiti al momento sono frutto di iniziative personali di club abbastanza facoltosi da permetterselo e da comuni coscienziosi che hanno coadiuvato le società nei propri progetti. E pensare che stiamo parlando di uno stato che pensava di candidare Roma per ospitare le Olimpiadi nel 2024.
Gli impianti sportivi in Italia sono, nella gran parte dei casi, fatiscenti e non adeguati. Molte squadre sono costrette a giocare in altri comuni, proprio a causa delle condizioni di inagibilità del proprio impianto sportivo. Per non andare troppo lontano, basti pensare all’Akragas, società sportiva di Agrigento che, per continuare il campionato, è stata costretta a giocare le partite casalinghe in quel di Siracusa (a circa 200 km da Agrigento), a causa del mancato adeguamento dell’Esseneto alle normative vigenti.
La domanda è: possono le istutizioni sportive e politiche rimanere a guardare uno scempio simile senza fare nulla?
Siamo nel 2018 e il gigante del pallone, che mai si ferma se non per casi di eccezzionalità, viene fermato dalla neve e dal maltempo. Benvenuti in Italia.
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