Sempre a fronte alta – la rivolta dei popoli

Articolo di Paolo Rizzo.

 

In un calcio moderno sempre più distante dalla gente e che propone a favore degli interessi televisivi,  un calcio spezzatino ancor più difficilmente comprensibile, sono sempre di più protagonisti i tifosi, quelli veri, che vanno controcorrente malgrado tutto e che sanno proporsi in maniera forse inaspettata per i tanti… ma comprensibile per i pochi.

A seguito della tragedia del crollo del ponte sul raccordo di Genova, sono stati gli ultras di entrambe le tifoserie liguri che per primi hanno avviato   una raccolta fondi a favore degli sfollati del Morandi. Dopo aver stampato migliaia di magliette, le hanno distribuite e vendute allo stadio e con i fondi raccolti hanno avviato una sottoscrizione da mettere a disposzione di progetti validi per aiutare questa gente. Hanno inoltre organizzato una serie di iniziative sempre con lo scopo di attivare fondi e risorse in favore della causa. A differenza di altre raccolte “ istituzionali”, state certi che questi sono fondi che giungeranno a destinazione.

Da segnalare che anche un gruppo di tifosi del Napoli, approfittando della trasferta in quel di Marassihanno portato sul posto generi di prima necessità e questo aldilà del risultato sul campo o della rivalità sugli spalti.

Le vicende societarie che scombussolano il futuro delle squadre in campo, amareggiano un po’ tutta la penisola italiana e noi qua a Palermo ne sappiamo bene qualcosa, con una media spettatori che nel corso del tempo è passata dal sold out al desert storm !!

Le proprietà e le istituzioni sorde a qualsiasi grido di attenzione lanciato dai tifosi , se ne stanno con le mani in mano e chi popola i gradoni non sa  più cosa fare se non abbandonare il campo. Giunge così voce che gli Ultras della Biellese hanno diramato un comunicato che sin quando non ci sarà un cambio societario, non occuperanno più i loro consueti spazi sugli spalti, facendo venir meno quel sostegno, quel colore e quel calore, di cui necessita sia la squadra che un po’ tutto l’ambiente. A mali estremi, estremi rimedi.

Egual decisione è stata presa a Bisceglie ed anche in questo caso la decisione irrinunciabile presa da parte dei supporters pugliesi è stata quella di rinuncaire a seguire la squadra in casa sino a quando non ci sarà chiarezza in società.

Dai cori, agli striscioni, agli spazi vuoti, il cuore della gente non vuole cessare di battere e lancia segnali di rivolta che magari non sono risolutivi ma manifestano comunque un dissenso ed una volontà di non allinearsi a degli schemi ed a delle decisioni giudicate sbagliate.

Rimanendo in tema di dissenso, un’altra protesta è in atto a Roma da parte degli Irriducibili che non hanno sopportato l’ennesimo attacco mediatico, giuridico, repressivo,  attuato nei loro confronti, questa volta a seguito del ormai famoso volantino “sessista” che invitatava le donne a non occupare le prime file degli spalti dell’olimpico.

Con un comunicato abbastanza duro hanno quindi annunciato la loro protesta contro l’universo che li circonda, accusando addirittura gli stessi tifosi laziali,  pronti a giudicarli ed a condannarli ad ogni loro iniziativa. Gli irriducibili hanno così invitato la tifoseria ad autogestirsi ed autorganizzarsi dall’alto della loro conoscenza e natura sportiva. Sino a data da destinarsi hanno proclamato lo sciopero del tifo, si sono recati a Torino esclusivamente in gita e non organizzeranno alcunchè di cooreografico in occasione delle partite della Lazio. Frattanto c’è già chi pensa di spostare il derby , prossimo venturo, con la Roma perché in città ci sarà il raduno dei simpatizzanti del Partito Democratico (o almeno di quello che ne resta….) e non sarebbe facile gestire le due cose sotto il profilo della sicurezza….Come dire è sempre il diritto del tifoso ad essere calpestato…..

Dopo la richiesta di daspo elettronico contro i tifosi che si macchiano di turbare l’altrui fede sportiva attraverso i siti di pertinenza, invocato in ultimo dal Frosinone Calcio nei confronti dei tifosi del Palermo, ecco che da Varese arriva un’altra restrizione nei confronti degli afficionados biancorossi e questa è causata dall’esposizione del loro simbolo finanche…. nei cappellini indossati durante le partite. Come è noto, il simbolo della curva varesina è la runa gotica che per certi versi viene ricollegata ai simboli utilizzati nel periodo fascista e nazista. Ebbene molti ultras sono stati raggiunti da daspo in quanto fotografati mentre indossavano abbigliamento “non conforme agli standard autorizzati in ambito sportivo”….nella fattispecie berretti.

Paolo Rizzo

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