Sempre a fronte alta… Ammissione di colpa
Nelle ultime settimane, anche da questa rubrica e’ stata messa in scena una analisi sui misfatti rosanero, sull’avvilente stagione vissuta, sulle colpe del disastro, sulle ragioni di questa diffusa apatia tra i mutandoni rosanero e compagnia cantando e discorrendo. A differenza delle altre analisi fatte da vari tastieristi d’arrembaggio e pseudo scrittori da divano, lo sforzo personalmente compiuto nella ricerca di ragioni, spiegazioni e delucidazioni, ha riguardato la squadra, gli allenatori, la dirigenza, il tempo atmosferico e la suonata dei clacson ma qualcosa in questa analisi forse logica, e’ mancata ed oggi sono pronto a chiedere venia a chi magari ha perso del tempo a leggere le mie solite quattro parole in libertà. Mi sono infatti reso conto di non avere mai ammesso le mie di colpe e questo è grave se poi devi rivolgerti ad un pubblico di lettori ed osservatori che seguono questa rubrica, indipendentemente se essi siano uno, nessuno o centomila di pirandelliana novella.
Il mio peccato originale consiste nell’aver giudicato questa squadra come una compagine formata da ottimi giocatori, in grado di vincere il campionato; nell’aver pensato che questa squadra fosse stata costruita con professionisti assetati di vittorie, che questa squadra valesse più di quello che ha espresso, che di questa annata balorda sé ne facesse ammenda per costruire qualcosa di migliore e che non si ripetessero gli errori del passato.
Signori ho sbagliato tutto e me ne sto rendendo conto, oggi più che ieri.
Con colpevole ritardo e con sprovveduta riesamina dei fatti, sono oggi consapevole che questa squadra è nata male, era limitata e finanche scarsa. Mi sono reso conto che l’affetto che nutro dalla nascita, verso questi colori, mi ha offuscato la ragione e mi ha fatto confondere gli specchi per purosangue, gli uomini per ominicchi, i valorosi per pavidi ed i savi per arroganti.
Ebbene si, mi sono reso conto che pretendevo amore da chi amore non sa e non vuole dare, mi sono illuso che chi incassa laute ricompense, può e deve pure meritarsele, che l’orgoglio e l’onore dovessero e potessero essere dei principi di normale vita da spendere.
Mi sono arreso ad una logica fatta di illusioni e di false ragioni, finendo dall’essere smentito.
Ho pure preteso che chi sbagliasse non ripetesse gli errori compiuti perché cosciente di non aver agito correttamente… non capendo che quelli erano erano errori frutto di inettitudine, di superficialità, di ostinata arroganza….Insomma chi sbagliava lo faceva nel pieno rispetto della sua incapacità.
Sognavo di vedere volare gli asini…. mentre codesti somari ragliavano il loro incapace malessere.
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