Sempre a fronte alta- Cime tempestose

Dopo la batosta di Terni, la squadra era chiamata ad un pronto riscatto, non foss’altro per dare sostanza ad una classifica anoressica, che testimonia il momento negativo della truppa di capitan Corini. L’occasione è stata in parte sprecata dalla squadra, che, inopinatamente si è fatta rimontare per ben due volte dal modesto Pisa, sebbene quest’ultimo si sia mostrato ben più reattivo e volenteroso dei rosanero. Dire che non ci siano stati miglioramenti rispetto a prima, sarebbe però ingeneroso, ma non si può sottacere neanche l’abulia tattica che ha visto protagonista l’intera squadra, per gran parte della partita. Nonostante si fosse raggiunto il massimo risultato con il minimo sforzo, grazie a brucianti ripartenze ed a gloriosi contropiedi, la squadra ha peccato ancora di ingenuità e della giusta concentrazione, fin tanto, da farsi pareggiare una partita, pur essendo in vantaggio di due gol e rischiando addirittura il tracollo finale. E’ tema di discussione, pure il fatto che, questa squadra se in svantaggio o rimontata, non riesce più a connettere, va in panico e subisce l’avversario senza pietà, non adottando neanche le contromisure necessarie quali possono essere il fallo tattico, la perdita di tempo e l’aggressività con tanto di pressing, usuale in tutte le altre formazioni del mondo giocato. Il subire continuamente gol inverosimili, non è soltanto questione di nefasta sfortuna che ti attanaglia, bensì quella mancanza di attenzione e di precisione che portano a perdere palla quando sei sbilanciato o a sbagliare la marcatura quando sei attaccato. Il resto, lasciatemelo scrivere, è pura ed ignorante fantasia pallonara…a meno che non si voglia fare risalire le sconfitte al colore della maglia del portiere, piuttosto che alla scelta delle calze da indossare!!! La settimana che aveva preceduta la partita con il Pisa, si era infiammata per la visita dei vertici societari a Boccadifalco, ma ben si sapeva che nulla lasciava presagire a chissà quale drastica sostituzione dell’allenatore o di ulteriori scossoni societari. Piuttosto, dai più, tale mossa è stata letta come un chiaro segnale alla squadra di ricompattarsi velocemente e di non ricercare altre scuse di sorta, per giustificare prestazioni scadenti, pena una futura epurazione a gennaio. Sul campo, la risposta è stata tiepida e le esclusioni dalla formazione titolare iniziale, sono state si spera quantomeno stimolanti per il futuro. A fine partita, considerata la delusione dei tifosi, per l’ennesima mancata vittoria, piuttosto, abbiamo visto capitan Corini, mettersi alla testa dei suoi giocatori, dinanzi al giudizio della folla, cosa sino ad ora mai fatta ( e rimproverata ). Insomma è cambiato troppo poco per sperare in una immediata inversione di tendenza sia di gioco, che di risultati che di mentalità…ma la gente ha comunque deciso di attendere gli eventi, cosicchè non ha infierito su nessuno, anzi ha già perdonato tutto e tutti. Ora, con l’ulteriore partita casalinga, che vedrà calare alla Favorita il Cittadella, diciamo che ci sarà la prova del nove perché ovviamente, l’unico risultato plausibile è quello della vittoria ad ogni costo. Stare in fondo alla classifica è angosciante per tutti, ed anche se, a questo punto del campionato, non significa quasi nulla, l’angoscia è la stessa. L’emorragia di presenze sugli spalti, finora, è stata contenuta con onore e le sedicimila presenze di sabato scorso, non sono da disprezzare , anzi ,sicuramente saranno replicate e incrementate domenica prossima , ma nessuno può pretendere che la tregua siglata dai tifosi nei confronti della squadra, sia di durata infinita… Al coraggio di capitan Corini nel cambiare qualche pedina e qualche assetto in campo, dovrà necessariamente affiancarsi da parte dello stesso tecnico, la giusta alchimia di tattica e idee di gioco, che sino ad ora non si sono viste. Allo stesso tempo, è d’obbligo correggere gli errori in difesa che fanno scempio di qualsiasi ragionevole certezza di risultato e di graduatoria. Abbandonati i sogni di gloria e di gloriose cavalcate in cima, si conquistino le certezze di salvare quanto indispensabile, nel nome di una proprietà che non si può e si deve discutere.

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