Sempre a fronte alta – Insieme è più bello

Ricordo quand’ero fanciullo….Sognavo una maglia ed un pallon…
Guardando la curva che canta ….Io provo la stessa emozion…

A te bel bimbo che ieri, fra tanti, con indosso la maglia dell’amato Palermo e stretta in pugno la bandiera rosanero, voglio dedicare il prologo di questo articolo. A quel fanciullo che ieri sera stringeva la mano a suo padre che l’aveva portato allo stadio per la prima volta e che guardava stupito, meravigliato ed emozionato quello che gli succedeva intorno. Alla fine della partita, stringendo forte al collo il suo babbo, gli sussurrava in un orecchio…Grazie Papà, oggi è stato veramente bello. Adesso, portamici sempre.
Lo stesso bimbo è tornato a casa e faticava a dormire, perché non sapeva a cosa pensare prima, non voleva dimenticare nulla e non voleva chiudere gli occhi, per non sfocare le immagini di uno spettacolo per lui eccezionale che l’aveva riempito di gioia sino alle lacrime…
Tu non leggerai mai queste mie parole…ma sappi che io sono contento uguale di averle scritte e di avertele dedicare…perchè il mio amore per la squadra del Palermo è nato proprio così….come oggi forse sta nascendo in te.
A che serve parlare della partita, del gol di Brunori o della parata di Massolo…se non si è vissuti la serata di ieri sui gradoni dello stadio. L’onda travolgente di entusiasmo, le mani alzate in cielo in segno di vittoria, il cuore gonfio di speranza per un traguardo vicino, un ballo forsennato per liberare l’adrenalina, un canto a squarciagola per urlare la voglia di continuare a vivere un sogno, questo sogno.
Questi play-off hanno riconsegnato la squadra rosanero alla città, hanno risvegliato l’appartenenza ad un progetto, hanno cancellato la paura di non farcela, hanno scosso dal torpore una folla silente. E tutto questo è più bello di un gol e di una vittoria, al novantesimo minuto.
I vincitori di queste serate, di tutto quello che sta accadendo, dei risultati ottenuti, sono coloro che non hanno mai mollato, che ci hanno sempre creduto, che sono sopravvissuti alle critiche ed all’abbandono e questo è bene che sia chiaro a tutti.
La squadra sta facendo miracoli, il mister parla da palermitano doc, i dirigenti hanno dimostrato di aver scelto bene chi tesserare in sede di calciomercato…ma quei pazzi che in 50…in 100, hanno girato l’Italia intera per dire la Sicilia siamo noi…. per tifare solo Palermo ed avere un sogno nel cuore…per cantare sino alla fine…meritano una statua d’oro. Hanno avuto ragione ed oggi sono i veri eroi di queste battaglie vinte.
La speranza è che soltanto qualcuno dimentichi l’entusiasmo dei giorni vincenti, che solo in pochi abbandonino l’appartenenza conquistata, che solo gli stolti possano cambiare idea alla prima difficoltà…perchè questa non sarebbe una sconfitta del Palermo ma di se stessi, perché così facendo, avrebbero confermato la propria inutile “facciolaggine” (….come si suo dire da queste parti).
A taluni individui è giusto ricordare che in ogni stadio ci sarà sempre posto per gli occasionali, per i critici, per i meno passionali…ma non certo per gli infami che sputeranno nel piatto dove avranno prima mangiato. La propria squadra la si può amare più o meno, la sia può criticare nel giusto e nel torto…ma non la si potrà mai odiare o cancellare.
L’entusiasmo di questi giorni sta colorando la nostra città e sta riaccendendo sopite passioni e proprio questo deve essere l’ennesimo spunto per ogni tifoso di dimostrare maturità e coerenza aldilà del risultato.
Vincere o perdere non deve cambiare nulla perché alla fine i risultati – se si sta uniti e se si rimane convinti – possono tardare ma alla fine saranno costretti ad arrivare pure loro.
In queste partite, Palermo, sta dimostrando un potenziale di entusiasmo e di calore sportivo impressionante alla vista di chi non conosce la città e questo sta facendo si che anche il futuro possa essere più roseo del previsto.
Non a caso, chi vuole investire non ha potuto ignorare il boato di un gol o la festante danza di un popolo felice. Ecco perché l’amore verso questa maglia deve diventare un patrimonio di tutti e non solo di quei pochi che vivono di pane e pallone.
Adesso il futuro passa per Padova e viene da Padova.
Ci sarà da stringere i denti per altri 180 minuti o forse più e quello che la folla ha dato sino ad ora potrebbe non bastare. Quindi occorrerà tutti insieme dare e fare di più in un crescendo di passione di orgoglio che ancora tutti possono ricercare in fondo all’anima. La ricerca della vittoria finale, non dovrà essere vissuta solo dai 35000 allo stadio, ma dovrà essere patrimonio di tutti, dentro e fuori il campo. I palermitani possono dare di più e questa è l’occasione per dimostrarlo, con quella scarica di adrenalina che ancora è possibile mettere a disposizione.
Sul finire di queste parole, il pensiero torna a te, che all’inizio mi hai ispirato.
Buonanotte bel bimbo e continua sognare prati verdi e bandiere al vento perché è già giunto il tempo di diventare protagonista di un sogno chiamato realtà.

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