Sempre a fronte alta-Ricomincio da tre

Dopo questo lungo periodo di assenza giustificata, mi accingo di nuovo a commentare le gesta dell’amato Palermo e di un po’ tutto l’ambiente ultras.

La rubrica “ Sempre a Fronte Alta” riprende quindi ad essere fruibile alla lettura di chi la scegliesse, il mercoledì ogni settimana, tranne durante le soste di campionato o in occasione di eventuali dispute infrasettimanali.

Attraverso i vostri commenti, instaureremo un certo dialogo ed i vostri. suggerimenti verranno utilizzati per approfondire particolari tematiche, rese attuali dagli eventi.

Questo nonostante ben lungi dall’essere sconfitto questo maledetto virus, che continua a condizionare la vita di ognuno di noi e finanche la cronaca degli eventi sportivi ( o pallonari per essere più precisi), continua a subirne le conseguenze.

Una di queste è l’assenza dei tifosi dagli spalti, che seppur parzialmente revocata rimane sempre una limitazione non ben accetta, specie da quella frangia di Ultras che hanno esposto chiaramente le loro ragioni, da non confondere assolutamente con quelle dei No Vax.

Gli Ultras – perlopiù già vaccinati, quindi idonei alla presenza sugli spalti, stanno fuori perché le forme di repressione nei loro confronti sono ancora più aspre in questa fase di epidemia diffusa. Le regole a contrasto della diffusione del virus, infatti, prevedono che i tifosi, una volta dentro lo stadio, stiano tra loro distanziati, che utilizzino le mascherine, che non si muovano dai posti loro assegnati, che possa a loro impedito l’accesso agli impianti anche all’ultimo momento, in ragione della rilevazione di casi sospetti di contagio, etc…Insomma, tutte regole, che sono in perfetta antitesi con le forme di aggregazione dei gruppi organizzati che intravedono, a queste condizioni, una facile arma di ricatto che si tramuti in ulteriori diffide e divieti.

E’ nato così un coordinamento di protesta nazionale che, sta tenendo, la gran parte delle curve d’Italia, vuote o quantomeno orfane dei loro attori principali.

E ben difficilmente si arriverà ad una soluzione, considerato che i dati dei contagi non accennano a far cantare vittoria a nessuno.

Frattanto, a Palermo, l’emozione per il ritorno in massa dei tifosi sugli spalti, è stata subito annacquata dalla prospettiva di un ulteriore periodo di stop, considerato il già proclamato ritorno in zona gialla, che consentirà l’accesso soltanto a quei 2500 abbonati, che hanno voluto comunque seguire le gesta della squadra.

Certo, accedere allo stadio, superando il primo, il secondo ed il terzo controllo, mostrando il biglietto, il documento, il green pass, svuotando le tasche, gettando la bottiglietta d’acqua e l’accendino, sistemandosi ripetutamnete la sciarpa e gli occhiali…..non è certo un prio, ma…se l’alternativa deve essere quella di abbandonare la causa, state pur certi che chi scrive non mollerà mica.

Volendo accennare qualcosa sul calcio giocato, diciamo che la prima in campionato del Palermo ha portato tre punti, favoriti da due sacrosanti rigori ed un po’ offuscati da qualche castroneria di troppo in difesa, che ha fatto temere il peggio. La squadra si è mossa bene anche se qualcosa è ancora chiaramente da registrare e l’affetto degli ottomila circa presenti sugli spalti, ha fatto ben intendere che c’è sempre un filo d’amore che la lega alla città.

Già, un filo d’amore, che proprio si è espresso dai tifosi attraverso un tifo artigianale, ma continuo e passionale che ha cercato di sopperire a quell’assurdo silenzio che faceva ormai da contorno a tutte le competizioni sportive.

Vuoi o non vuoi, il calcio, ( come lo sport in genere) non può sopravvivere senza il calore, il respiro, di ogni singolo tifoso e questo maledetto nemico non può annullare questa regola.

Dicevamo della squadra, che è apparsa sicuramente migliorata rispetto all’anno scorso, anche se, un bel difensore ( forse in arrivo) e un bell’attaccante di esperienza, avrebbero aumentato le chance di promozione.

Promozione che a questo punto del cammino della dirigenza Mirri, diventa indispensabile, considerato che le casse languono e gli investitori pure. Su questo ultimo punto, è bene dare pienamente ragione al presidente Mirri, quando afferma che chiunque debba rilevare la proprietà di viale del fante, deve avere la sua pesatura, struttura, importanza e professionalità…in poche parole se il futuro dovesse essere rappresentato da gente come Lo Monaco ( secondo quanto appreso da fonti giornalistiche) …meglio che neanche se ne discuta.

Insomma perora sembra che non ci sia nulla di nuovo all’orizzonte, ma c’è comunque un rinnovato entusiasmo nella tifoseria che ha accolto con soddisfazione l’acquisto, da parte dell’attuale proprietà, di tutti i loghi storici, che hanno caratterizzato la storia del Palermo, la commercializzazione delle nuove maglie di gara con rinnovato stile ed audacia, il quasi concluso iter per la realizzazione del centro sportivo di Carini.

Tutti segnali di un battito d’ali verso lo spazio infinito, da parte di questa gloriosa icona che rappresenta la nostra città, nel bene e nel male.

In ultimo un accenno ad un campione come Daniele Di Donato che nel tempo che fu, dimostrò di amare tanto questa terra e la maglia rosanero…La fortuna gli voltò le spalle e le vicissitudini familiari furono veramente tremende da superare..Eppure lui le ha sempre superate con quel sorriso stampato in faccia, che nessun tifoso ha dimenticato. Beh, domenica scorsa, al suo ritorno in campo, come allenatore del Latina, non sono stati pochi quelli che si sono emozionati ed hanno voluto regalargli l’ennesimo coro di incoraggiamento, prorpio mentre tra le mani, lui, stringeva forte, la maglia rosanero…

Oggi, intanto ricominciamo da 3…che sono i punti in classifica ( e forse anche le offerte attualmente valutate per l’acquisizione della Società) e prepariamoci a scoprire il cammino di questa squadra che comunque, personalmente, mi fa già simpatia. A

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