Sempre a fronte alta – Palermitani…strana gente.

Palermo città da un milione di abitanti, capoluogo di regione, città ricca di arte e cultura, capitale culinaria del mediterraneo…è anche classificata negli ultimi posti nazionali per possesso di impianti sportivi, che in ogni caso sono gestiti e manutentati in maniera indecente.

Un’eredità, che qualsiasi politico, si trascina dietro e tramanda alla generazione futura, con una faciloneria disarmante, affrontata, con rassegnazione, da tutti coloro che nello sport ci credono, ci campano e si divertono, che siano professionisti o dilettanti allo sbaraglio, poco conta.

In ogni caso, quando qualche atleta, riesce a fare di necessità virtù e comunque riesce ad affermarsi su buoni livelli…la città gli volta comunque le spalle, ignorandone  le imprese sportive e sminuendone i reali valori del successo ottenuto.

Questo nel calcio, come nel basket, nel surf o nelle bocce…ma anche nella cultura, nella medicina, nel cinema…nella vita in genere.

Palermitani strana gente…dicono in molti e forse di torto, ne hanno ben poco.

Nemo propheta acceptus est in patria su…i latini e probabilmente non si riferivano ai “palermitani” che forse neanche conoscevano…ma già nei tempi passati qualcuno aveva posto l’accento su questa voglia matta di dissacrare il proprio, ciò che ti è vicino…e che forse ti dovrebbe stare invece più caro.

Volendo e dovendo parlare di palle rotolanti ed a volte rimbalzanti, agganciamo il tema del giorno al calcio giocato ed in particolare al Palermo, che per chi ci crede, rappresenta comunque la massima espressione sportiva cittadina di questo sport nazional-popolare (alla Pippo Baudo parlando).

Nel corso della storia, i palermitani veraci che hanno indossato la maglia rosanero,  sono stati numerosi e tra questi citiamo Vasari, Troia, i fratelli Tedesco, Rinaudo, Galeoto, Cracchiolo, Biondo, Ruisi, Conticelli, Accardi, Trapani, Sampino, Arcoleo, Furino…ma anche giovani di belle speranze come Di Somma, Ferrara, i fratelli Lo Verde, La Vardera…per arrivare a quelli che hanno contribuito alla rinascita rosanero di fresca memoria come Corsino, Ficarotta, Ambro, Lucera…per finire con gli attuali  giocatori…Saraniti, Crivello, Accardi.

Tutti figli del popolo, che, partendo dai polverosi e sgangherati campetti di periferia, sono riusciti comunque a salire il sottopassaggio che dagli spogliatoi di viale del fante, ti pone innanzi la storica Curva Nord.

Qualsiasi sia stato il campionato di appartenenza, il rendimento in campionato o il piazzamento in classifica, tutti loro, indistintemente, sono stati il parafulmine dei tempi bui, la calamita delle critiche ed il primo dei mali da estirpare.

Tra chiunque scendesse in campo, gli osservati speciali sono sempre stati loro e qualunque cosa facessero era sempre suscettibile di critica o di eventuale non curanza (in caso di positiva affermazione).

Anche se pretendere sempre il massimo da chi ti rappresenta direttamente in campo è quasi una regola non scritta a Palermo, il massimo, non si è mai capito quale fosse, visto che non è mai bastato.

Eppure, non c’è da stranirsi più di tanto se a tale paradosso si ricollega quella che è la perpetua critica all’intera squadra che da sempre viene sminuita a confronto degli italici squadroni strisciati , che comunque captano le attenzioni e le simpatie dei panormiti comuni…L’avere una seconda squadra, d’altronde, a Palermo, è più accettato del fatto di avere un’amante a casa…

I bene informati ( in arte curtigghiari, ma è un modo di dire desueto!) sanno sempre qualcosa in più sulla vita dei giocatori, figuriamoci su quelli che magari ti stanno di fronte casa…Di conseguenza ogni critica è lecita, ogni sospetto è una prova…

La pressione è costante, soffocante e talmente fastidiosa che alla fine trasforma sempre il sogno di esordire in maglia rosa, in un incubo da terminare al più presto.

Taibi, D’Agostino, Schillaci, Balotelli,..non sono mai riusciti a vestire la maglia rosanero, eppure hanno dimostrato al mondo intero il loro valore e talento, che, sicuramente a Palermo non sarebbe bastato…così come quasi disprezzato è stato quello di Dybala, Pastore, Cavani, Sirigu… (tanto per fare qualche nome)…e loro non erano “pesce locale”…

In questo momento, Saraniti, Crivello, Accardi…sono i primi bersagli da colpire, eppure proprio loro, aldilà del rendimento in campionato si stanno distinguendo con delle azioni sociali ( vedi campo dello Zen o donazioni di computer alle scuole o giocattoli agli ospedali) di cui nessuno parla e pochi sanno, che già di per se meriterebbero uno scudetto di elogi ed apprezzamento da esporre in ogni angolo della città…e questo senza se e senza ma!

Ed invece giù critiche e perplessità e se a giugno non dovesse arrivare la promozione, la prima richiesta sarà quella di una loro epurazione…proprio perché loro, come tutti quelli del passato, sono figli della colpa di essere nati all’ombra del Pellegrino…

Palermitani…strana gente.

Paolo Rizzo

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