Sempre a fronte alta-Riapriamo le ali

Come purtroppo storia insegna, toccherà rialzarsi dopo una caduta.

E’ finita per come era prevedibile che finisse, aldilà dei sogni e delle speranze che nutriva quella parte di città che ha scelto di innamorarsi di una strada sempre in salita.

Senza drammi ed isterie, è giunto ancora una volta, il momento di ricominciare a guardare al domani, nella speranza che sia più tranquillo e radioso dell’oggi…

Quando si perde, quando svanisce un obiettivo, qua a Palermo, è sempre stato più facile esternare le proprie opinioni, la propria amarezza, la propria rabbia…piuttosto che quando si vince, quando tutti sono sempre pronti a salire sul carro dei vincitori…ma con euforia comunque moderata, come se tutto fosse dovuto o scontato.

All’indomani della sconfitta di Avellino, non sono pochi quelli che subito hanno dissotterrato l’ascia di guerra per additare tutto il male vissuto durante il corso di questo campionato, che fin da subito, ha alternato più delusioni che gioie, in virtù del fatto che la squadra non è mai stata giudicata come potenzialmente costruita per vincere, piuttosto per navigare a vista.

Errori di valutazione, di strategia, di comunicazione dettati dall’inesperienza, dalle poche risorse economiche da mettere a disposizione, dall’ansia da prestazione che la folla pretende…Insomma una situazione che non è deflagrata soltanto per la mancanza di pubblico sugli spalti, che ha fatto da cuscinetto, anche se il web è stata quotidianamente intasato di opinioni, lamentele e discussioni.

Oggi che i play off non sono più cosa nostra, ognuno fa la sua analisi, la sua critica, il suo attacco, la sua previsione…come forse è normale è che sia, proprio per chi non vive di pane e Palermo, piuttosto se ne interessa con relativo distacco e beata solitudine.

Superata la sbornia di stizza verso quei signorotti bianconeroverdi che festeggeranno sin quando non arriverà pure per loro il momento di tornarsene a casa, aldilà di quello che possa dichiarare l’allenatore di provincia piuttosto che il rinnegato di periferia, azzardiamo una breve analisi, fondata sui fatti riscontrabili, senza per questo avanzare pretese di innegabile verità.

Partiamo dall’allenatore che ha concluso il campionato e cioè mr Filippi, che ha mostrato discrete capacità tattiche e motivative per la squadra. Tutto sommato gli è stato affidato un giocattolo quando i giochi erano quasi fatti e gli era chiesto di centrare l’obiettivo di dare un senso a questa stagione, centrando quanto meno un piazzamento nei play off. Ebbene lui c’è riuscito e questo nonostante la sua inesperienza in panchina e quel gap di preparazione atletica e mentale che la squadra aveva ereditato dalla passata gestione, nonché quelle deficienze in organico che sin da subito erano state chiare a tutti. Insomma diciamo che la sufficienza piena se l’è meritata e l’eventuale riconferma si baserà sui programmi ambiziosi o meno che la società vorrà attuare. Non è un top player ma ha dimostrato di avere qualità e carattere. Da verificare la tenuta per un intero campionato.

Un altro tipo di ragionamento merita la squadra che è difficile da giudicare per quanto visto lungo tutto l’arco del campionato. Una condotta altalenante che a volte è sembrata inspiegabile, piuttosto che riconducibile alle carenze in organico evidenziate da tutti. Probabilmente non sempre lo spogliatoio ha vissuto le vicende pallonare in maniera tranquilla e certi sfoghi personali hanno inciso sull’andamento dei singoli e del gruppo. Vero è che la stessa situazione pandemica ha reso la vita di ognuno quasi surreale, ma non è da sottacere che aldilà delle simpatie che si possono nutrire o meno con l’allenatore, il dovere di ogni giocatore si riconduce al professionismo che impone tale mestiere. In parole povere, non sempre tutti hanno remato nella stessa direzione e ciò ha condizionato i risultati sul campo. Volendo dettagliare un altro aspetto, personalmente, non ritengo che coloro che dovevano innalzare il tasso tecnico, di esperienza, di organizzazione della squadra, hanno reso meno di quello che si si aspettava. Sono stati casomai proprio i cosiddetti gregari a regalare gli spunti più interessanti, pur nei loro limiti tecnici evidenziati. In taluni periodi della stagione, proprio le defaiance dei “top player” hanno realmente condizionato i risultati e taluni errori ed amnesia hanno sorpreso. E’ chiaro che, durante il corso di un campionato, è normale che si verifichino cali di forma e di rendimento, però non è accettabile non riuscire più neanche a stoppare una palla!!

Su questa esperienza vissuta, occorrerà quindi operare o meno le conferme e sarà necessario puntellare la squadra più di quanto le già conosciute lacune, suggerivano da tempo. Una menzione particolare ed un ringraziamento dovuto va rivolto a Capitan Santana che dall’alto dei suoi quarantanni ha sempre dimostrato di essere un campione, dentro e fuori il campo.

Nota dolente di questa ampia analisi è quella che riguarda la dirigenza di viale del fante, che non viene ben vista da una grossa fetta della tifoseria a causa della sua inadeguatezza finanziaria, che impedisce di fare investimenti in chiave di campagna acquisti.

Personalmente non credo che gli attuali soci si siano vantati di essere dei paperon de paperoni prestati al calcio. Diciamo che si sono ritrovati in questa avventura per tentare di recuperare i soldi persi nel tentativo di salvare la precedente gestione ed hanno fatto male i loro calcoli. Ciò anche perché si sono affidati troppo agli eventi fortunati ed invece sono stati perseguitati dalla malasorte!!

Un anno e mezzo senza incassi da botteghino, con entrate di sponsorizzazioni quasi azzerate, con una guerra fratricida al loro interno, sono tutte cose che non erano state messe in preventivo e che hanno costretto a rivedere i programmi che comunque prevedevano come pubblicamente enunciato un passaggio ad altri soggetti economicamente più dotati. In verità tale passaggio di consegna era stato preannunciato una volta raggiunta la serie B, proprio in virtù dei crescenti costi e subordinata ad un guadagno imprenditoriale.

Oggi la situazione economica mondiale sulla base della crisi pandemica, rende difficile l’appetibilità per l’acquisto di una società di calcio ( e non solo) e pertanto in viale del fante cominciano ad essere in difficoltà proprio perché il budget di spesa da gestire sino alla promozione in serie b si è esaurito senza che fosse stato centrato l’agognato obiettivo. In più, il socio Di Piazza, ha mollato e pertanto ora è tutto in capo alla sola famiglia Mirri, che o trova un altro socio oppure si dovrà accollare l’acquisito dello stesso 40% del capitale sociale versato appunto da Di Piazza.

Riassumendo pochi soldi e molti guai, tra i quali, il minore è quello di spendere per rinforzare la squadra in vista del prossimo campionato!! Il ridimensionamento delle spese sarà un passo obbligato, almeno fino a quando non arriveranno nuovi soci…quindi immaginiamoci questo come futuro prossimo.

In ultimo ma non per questo di minor importanza è da analizzare il ruolo dei tifosi, che quanto prima torneranno allo stadio. Oggi il loro comportamento – e parliamo di quelli organizzati e dei loro simpatizzanti – è stato commovente. Si sono ripetutamente stretti intorno alla squadra con manifestazioni di calore e di passione che hanno veramente impressionato. I tifosi – o meglio gli Ultras – con grandi sacrifici e con spirito di responsabilità e di passione, – hanno vissuto la lontananza dagli spalti, andando sempre alla ricerca di manifestazioni rumorose e colorate di affetto verso la squadra che sono state universalmente apprezzate e copiate un po’ in tutto lo stivale.

In questo immediato futuro il loro ruolo sarà ancora più strategico perché saranno ancora una volta chiamati a vigilare sullo stato di salute dei bilanci societari per evitare che si ripetano le recenti catastrofi sportive e giudiziarie. Ad ogni tintinnio di segnale di pericolo, anche se flebile, gli Ultras, dovranno drizzare le antenne, per richiamare l’attenzione popolare così come dovranno evitare che chi gestisce le danze, tiri troppo a se la corda, formulando offerte o proposte irricevibili al fine del passaggio di consegne. L’arma in più in loro possesso, sarà quella delle vicine elezioni che “stimoleranno” il politico di turno ad interessarsi delle vicende di calcio cittadine…in maniera pubblica e si spera efficace. Tutti gli altri “sostenitori” della bandiera rosanero, avranno invece il compito di non avanzare pretese di chissàcchè perché tanto non potranno essere accontentate se non quando una cascata di euro o dollari riempirà le casse dei forzieri di viale del fante, ad oggi tenuti aperti proprio per l’esiguità dei contenuti.

Ribadendo di non aver la pretesa di scrivere una verità assoluta e condivisibile, con questo articolo, vi rimando alla nuova stagione…nella speranza che qualcosa sia cambiato o migliorato, che dir si voglia e che tanto l’editore quanto voi lettori abbiate ancora voglia di leggere ciò che scrivo. S

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