Sempre a fronte alta – Ciao, amico di sempre…

Rubrica di Paolo Rizzo

Domenica è stata celebrata la sesta vittoria consecutiva del Palermo ed anche questo record è stato messo in soffitta in attesa di qualcosa di meglio. Già perché questo Palermo ha fame di successi, di vittorie e sembra proprio parlare la stessa lingua dei suoi tifosi, i quali non si sono abbattuti per l’umiliante retrocessione ma si sono rimboccati le maniche per ricominciare più forti di prima.

Sistemati i colori del pullman e delle maglie da indossare”, l’attenzione è adesso rivolta, per i tifosi, al tema dell’azionariato popolare che è uno dei programmi societari da attuare per completare il significato pieno dell’appartenenza della squadra alla città intera.
Dopo mesi di discussioni e di tentativi, finalmente il progetto di azionariato popolare è decollato grazie a due gruppi di iniziativa popolare, che hanno unito le forze per cercare di raccogliere adesioni e soldi che serviranno per acquistare il 10% circa delle azioni societarie. Non sarà semplice centrare l’obiettivo e i dubbi che sono stati sbandierati dai sostenitori sono stati tanti a partire da quello legato alla eventuale mancata possibilità di capitalizzare il singolo investimento in occasione di una eventuale vendita azionaria. La voce di popolo è quella che soldi ce ne stanno pochini e se poi si debbono regalare a qualcuno … è meglio lasciar perdere…

Pertanto, forse è meglio precisare qualcosa per non indurre in tentazione i più scettici che non mancano mai.
L’apporto richiesto dalla società è più che altro un simbolico aiuto finanziario per tentare di realizzare una parte di progetto che riguarda l’impiantistica sportiva a supporto dell’attività della squadra e del suo settore giovanile.
Non possedendo un centro sportivo, la società di Mirri & Di Piazza, ha pensato bene di utilizzare gli eventuali fondi raccolti, per la realizzazione di un qualcosa che resterà comunque nella disponibilità della squadra per gli anni a venire, per dare ancora più forza e continuità all’azione svolta dal settore giovanile a supporto della prima squadra.
In parole povere, la società non sta chiedendo di avere prestati dei soldi per pagare gli ingaggi o comprare un giocatore, bensì di potenziare l’immagine e l’organizzazione di una società che si appresta (speriamo presto) a tornare sul palcoscenico del calcio che conta (in termini di visibilità e di soldi che girano, non certo per passione genuina).
L’osservazione fatta poi sull’argomento che tale operazione del centro sportivo, accrescerebbe il valore della società soltanto a beneficio dei soci maggioritari è un po’ puerile, considerato che gli stessi proprietari hanno pubblicamente dichiarato che al di là del loro amore verso i colori, c’è anche una ragione imprenditoriale che li ha spinti a tentare questa impresa di rifondazione e pertanto l’obiettivo di impresa è quello di guadagnarci sopra al termine di un percorso che inevitabilmente porterà ad un avvicendamento societario, nel momento in cui gli obiettivi da raggiungere diverranno ancora più gravosi ed impellenti.

D’altra parte ad oggi investire sul centro sportivo e sul settore giovanile può essere considerato un progetto rivolto ad un futuro prossimo ma che di certo non potrà mai rappresentare una forma di attrazione degli eventuali investitori, se non con una appartenenza ad una categoria ben diversa dall’attuale serie D.

Che poi qualcuno voglia polemizzare su tutto ciò e voglia creare l’ennesima azione di disturbo, lasciamolo fare … di sicuro non è disinteressato nell’argomentare presunti segreti o verità pressocchè, a modo loro, indicibili …


Tornando alla passione genuina, questa chiosa finale è dedicata al ricordo di un amore genuino verso i colori rosanero che adesso si è spento per forza di cose.

Nel fine settimana scorso,è scomparso Bruno Palumbo, fondatore degli Angeli della Nord di via Pitrè, uno dei club storici di tifosi rosanero.
Il signor Palumbo – come veniva chiamato per il grande rispetto che un po’ tutti i tifosi del Palermo nutrivano nei suoi riguardi – a cavallo tra gli anni ‘70 ed ‘80, alzò le saracinesche dei locali di questo club rosanero, pur non essendo natio di Palermo bensì di Napoli.
La sua vita sui gradoni della Curva Nord fu contraddistinta da una passione e da un amore verso i colori rosanero che non ha avuto eguali.
Al momento della sua scomparsa, una rappresentanza di Ultras dai capelli ormai brizzolati, non è voluta mancare per porgere l’ultimo saluto, proprio a quel guerriero di mille battaglie, che aveva voluto accompagnare il Palermo in chissà quante trasferte, a capo di decine di giovani ribelli che sarebbero poi diventati, a loro volta, il pilastro generazionale della nuova curva degli anni novanta ed i seguenti.
Con il colore dei fumogeni e la passione di cori e striscioni, i suoi amici di sempre, lo hanno voluto così accompagnare per l’ultima volta su quei gradoni della Curva Nord.
Ora dall’angolo di paradiso dove riposa, lui continuerà a seguire il Palermo ed i suoi picciotti in giro per gli stadi d’Italia … perchè nel suo cuore il rosanero e i suoi tifosi non scompariranno mai.
Ciao Bruno, la tua Curva ti rende onore.

Paolo Rizzo

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