Sempre a fronte alta… Batticuore

Se la memoria non m’inganna ( e sarebbe una novità), un signor allenatore dal cognome Guidolin, in occasione di un Palermo-Vicenza, disputata nel vetusto stadio della Favorita, ricordando l’esplosione di gioia dei tifosi rosanero al gol segnato, dichiarò che un tale genere di boato nella sua vita non l’aveva mai ascoltato…Ieri sera prima mister Corini e subito dopo mr. Alvini (Spezia) hanno pressocchè ripetuto di avere vissuto la stessa emozione…Al gol del Palermo, sono stati investiti da un’onda d’urto sonora che li aveva storditi…

Questa curiosità descritta in testa a questo commento post Palermo Spezia serve ben poco a descrivere cosa sia successo al minuto 104 di un afoso lunedì sera a Palermo.

Il Palermo sotto di un gol ( fino a qualche minuto prima, sotto addirittura di due) si catapulta in area avversaria per cercare di agguantare il pareggio, quando ormai la partita volge al termine. Su un lancio lungo, l’indomabile Soleri, viene agganciato dal difensore avversario al limite dell’area di rigore o forse molto probabilmente dentro l’area di rigore e l’arbitro non può far altro che fischiare il rigore a favore del Palermo.

La folla di tifosi rosanero, presenti in quasi trentamila unità, già pregusta quel che significherebbe raddrizzare una partita iniziata male e quasi finita peggio…Ma c’è il var da consultare, perché oggi si gioisce e ci si dispera in differita, perché il Dio del calcio, delle televisioni e del vile denaro, ha preso il sopravvento e quindi non consente di esultare o deprimersi per quello a cui si è assistito…Il fatto compiuto è ricostruito a tavolino, con fotogrammi e proiezioni, con moviole e misurazioni comandate dal computer, dal teleobiettivo…in ragione di una trasparenza, dicono loro che amministrano “u pignatuni”, che non si è mai definitivamente compiuta rispondono i tifosi che continuano a subire le stesse ingiustizie di prima.

Il consulto del Var toglie quindi il rigore al Palermo, punisce lo Spezia con una espulsione e assegna una punizione dal limite dell’area al Palermo, che di fatto, allontana la speranza dei tifosi e della squadra di capitan Brunori, dall’agguantare il risultato, sicuramente in maniera definitiva, anche perché il triplice fischio è già nell’aria. Leo Stulac, si prende la responsabilità di tentare l’ultima chanche per scacciare una sconfitta cocente e nel sistemare la palla sul punto di battuta, guarda la folla stipata sugli spalti, sospirando di rabbia. Qualche attimo di riflessione e il suo tiro secco e deciso, perforando la barriera s’insacca nella rete gonfiandola di gioia, speranza, soddisfazione…in nome del popolo rosanero che esulta.

In quell’istante quello che accade allo stadio è inenarrabile e sopratutto quell’urlo lanciato dagli spalti è maestoso, infinito, pauroso….Giustizia è compiuta e il ricordo di questi brevi attimi, rimarrà scolpito nella mente di ogni singolo spettatore, giocatore, allenatore, giornalista…presente.

Il Palermo non ha giocato per niente una gran partita e il fatto di essere andato doppiamente sotto contro uno Spezia ben organizzato e atleticamente superiore ai rosanero, sembrava una logica conseguenze. Però, nonostante tutto, i trentamila del Renzo Barbera/Favorita non hanno mai smesso di incitare la squadra in virtù di un senso di maturità e di carattere che ormai ha forgiato una tifoseria che buon ben dire di averne vissute, viste e superate di “tutti i colori”.

Sarebbe stato naturale e giustificabile criticare la squadra e la gestione della partita, ma loro, i trentamila che erano accorsi bardati di bandiere, sciarpe e cuori rosanero, non l’hanno fatto ed anzi è quasi sembrato che proprio nei momenti peggiori, abbiano compiuto l’ennesimo sforzo per superare l’ostacolo, per recuperare il risultato, per riparare l’incantesimo rotto…

Questo atto di fede è stato alla fine premiato ed il gol di Stulac oltre ogni minuto di gioco è stato un sigillo da favola più che di mille ed una notte, oseremmo dire di “trentamila ed una sporta!!!

La folla è uscita dallo stadio applaudendo, cantando, saltellando perché ha fatto suo quel batticuore disegnato in Curva Nord all’inizio della partita…Già, quella scenografia grandiosa che riassumeva un battito di cuore che non si è mai fermato, che non si è mai modificato, in nome di una fede sportiva, di un amore calcistico, di una appartenenza a dei colori unici nel suo genere.

Avanti Palermo, non ti fermare perché non sarai mai solo e l’amore della tua folla costituisce il tuo battito ideale tanto nel presente quanto nel futuro.

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