Sempre a fronte alta – Buon viaggio guerriero

Sono passate le 8,30 ed il piazzale antistante lo stadio si va popolando di bandiere, striscioni e facce di un mondo ultra passato, ma non sepolto.

Il miracolo oggi Toto’ Rambo l’ha fatto, perche allo stadio sono presenti le mille anime di un tifo organizzato vecchio di decenni a fianco dei volti nuovi che pian piano si sono accostati al movimento ultra’.

Abbracci, strette di mano e tanta commozione in nome di una storia a cui il nome di Rambo, può essere accostata solo con rispetto ed ammirazione.

Il carro funebre che trasporta la salma, arriva allo stadio in un tripudio di clacson, bandiere, fumogeni e di mani alzate in cielo. All’unisono partono cori come se fosse una partita di calcio. E già perché Toto’ era partita da almeno 40 anni e la sua presenza in curva era come una torcia che incendiava l’erba circostante.

La commozione è troppa e nessuno si vergogna a versare quelle lacrime che solcano i visi anche degli Ultras più duri ed incalliti.

L’ultimo giro d’onore viene compiuto all’interno della sua Curva, mentre centinaia di ultras inneggiano al Palermo ed al suo glorioso nome.

Lui che ha dato tanto alla causa, oggi viene omaggiato dalla sua Curva, dall’alto di quei gradoni che grondano delle sue leggendarie gesta.

Frattanto da tutta Italia, giungono messaggi di cordoglio e di affetto verso quello che viene considerato come colui che insegnò ai tanti la mentalità e la dignità di essere un vero ultras.

I suoi affetti più cari ci tengono a ringraziare tutti quanti perché sono sicuri che Totò da lassù se la sta godendo tutta questa accoglienza. Eh già, Lui, forte del suo carattere schivo avrebbe disdeganato la compiacenza…ma sotto sotto ne sarebbe stato contento e fiero.

Dallo stadio, quindi lo spostamento alla chiesa, scortato da centinaia di tifosi rumorosi ed armati di sciarpe e bandiere per spalancargli le porte dell’infinito.

Una intera città coinvolta che presto si domandava cosa fosse successo e chi fossero tutte queste persone…

Sunnu tifusi ru paliemmu…muriu Totò Rambo e su stannu purtannu….Minkia rispiaciri….

Già…dispiacere…chi non conosceva Totò Rambo? O tifoso o non tifoso, o palermitano o forestiero, le sue storie erano leggenda proprio perché compite senza paura e senza ostacoli, roba che anche se vecchie di dieci anni o forse più ancora venivano tramandate in tutti i capannelli di gente che ama il calcio come se stesso.

L’arrivo in chiesa avviene con ulteriori cori e lacrime, perché sempre più forte si va facendo strada il distacco dall’uomo prima ancora che dal tifoso.

E’ tempo della messa e delle benedizioni…la folla
plaude e piange, perché il destino avverso gli ha strappato un amico, un tifoso, una leggenda.

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