Sempre a fronte alta- scusate se è poco
E’ finita…Palermo 12 giugno 2022, ore 23,07….IlPalermo torna in serie B.
“Un boato che fa tremar la terra ed il mar”… si alza alto in tutti quei pezzi di cielo rosanero che in tutto il mondo non aspettavano altro.
La gioia è grande perché figlia di una radiazione, di una epidemia…di mille problemi che solo chi li ha vissuti sa a cosa ci si riferisce.
Quando si vince il carro dei vincitori accoglie tutti e forse è giusto così, ma chi sa non dimentica, forse perdona, ma non è fesso.
Il Palermo – oggi di tutti – torna in serie B, tra i professionisti e lo fa con rabbia, lo fa con amore, lo fa con quella rinnovata speranza che un domani sia ancora più roseo di questa infinita notte rosanero, illuminata da fiaccole e giochi d’artificio, dal rumore di trombe e tamburi, dal vociare di un popolo allegro, animata da una miriade di bandiere e sciarpe al vento.
E dai gradoni della gloriosa Favorita, dove ancora riposano i guerrieri della lunga notte rosanero, si ispirano le parole che seguono ed i pensieri che si diffondono… che vogliono dire ancora qualcosa, cominciando dai dovuti ringraziamenti e dalle adeguate sottolineature.
Cominciando dal ringraziare quel mister DJ Silvio Baldini che è riuscito a vincere questo campionato più fuori che dentro il campionato. Grazie a lui, al suo secondo Nardini, al Mental Coach… che hanno lavorato prima ancora sulla testa dei giocatori, piuttosto che sulle loro gambe. Baldini ha compiuto il miracolo di serrare le fila nel momento risolutivo della stagione, quando il futuro della squadra, della società…stava implodendo a causa di un cammino fino ad allora indecoroso. Nel momento più buio è arrivata così la svolta che avrebbe potuto significare il definitivo crollo ed invece è stato l’inizio di una risalita, di una cavalcata di un successo finale che entra con merito nella storia e nella mente dei tifosi più sfegatati.
Grazie va anche detto a Castagini ed all’intera società che, senza soldi, senza proclami, ma con critiche feroci ha sempre mantenuto la bussola dritta, orientata verso una insperata vittoria.
Il Palermo ha infatti vinto il campionato con prestiti e promesse, senza spendere quasi nulla e senza schierare chissà quali mostri sacri…Brunori, Soleri, Massolo, Buttaro, Marconi sono quegli illustri sconosciuti che ci hanno portato in serie B…con qualche decina di migliaia di euro d’ingaggio!!!
Lo stesso risultato della promozione l’ha ottenuto il Bari che per tre anni ha speso più di settanta milioni di euro…e l’hanno fallito,tra gli altri, il Catanzaro e l’Avellino che ci continueranno per chissà quanto tempo ancora…a tentare la fortuna.
Il Palermo ha vinto, ha vinto il suo presidente Mirri che proprio mentre investiva i suoi soldi, riceveva critiche e insulti come se fosse facile e dovuto risalire la china, dopo che dal politico all’industriale di turno, tutti si erano tirati indietro nel momento del bisogno, nel momento in cui c’era da evitare il tracollo e la seconda radiazione.
Grazie ancora a quei duecento-trecento…e poi migliaia di ultras che hanno risalito in lungo l’Italia per sostenere la squadra proprio nei momenti in cui era già difficile seguire le partite dal divano di casa, per colpa di risultati pessimi e di gioco inesistente. E proprio questi stessi ultras hanno saputo colorare e far cantare uno stadio intero senza mai fermarsi un attimo perché loro di pane e Palermo ci vivono sempre e non solo nei momenti della massima festa.
Grazie va detto anche a quei 2500 tifosi ( il massimo consentito in regime di restrizioni) che sfidando anche il Covid, si sono voluti abbonare sempre senza esitazione per dimostrare che comunque loro c’erano sempre stati e sempre ci saranno…Così come un pensiero va rivolto a coloro che per varie ragioni di partita non ne hanno vista neanche una, per svariate ragioni, ma lo sa solo Dio quanto ci tengano alla maglia ed alla città tutta.
Il tempo volge al termine e lo stadio sta per chiudere…anche gli stanchi guerrieri, devono tornare a casa e con loro queste poche parole e questi lunghi pensieri…
E’ tempo di festa e di emozioni…al futuro di domani ci cominceremo a pensare domani e chissà che il sogno non continui ancora a lungo, come quell’uomo di Vergiate seppe regalarci per dieci anni almeno.
Un arrivederci al prossimo campionato, per chi lo vorrà ancora.
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