Sempre a fronte alta- Brodo di pollo…

B

Dopo aver riposto vanamente le speranze di voli pindarici sulla partita contro il Montirosi, il Palermo si è “riscattato” prendendosi i tre punti con il Campobasso.

Certo parlare di “riscatto” per aver vinto in casa con una neopromossa e contro una squadra che di certo, avrà le sue belle difficoltà a salvarsi al termine della stagione, …sembra proprio eccessivo…ma la lunga astinenza da tre punti, fa scrivere pure di queste cose.

Insomma avevamo fame e sete da morire e ci siamo deliziati con un brodo di pollo..aggritta aggritta

Al termine di una partita strana, quale quella disputata contro i molisani, dove si è passati dalla prospettiva di una goleada ad un catastrofico pareggio, alla fine è arrivata una vittoria che fa classifica e morale, ma che acuisce le incertezze su questa squadra.

Una squadra che che non ha saputo essere cinica al momento giusto, che con il passare dei minuti si è dimostrata ingenua e debole mentalmente e che alla fine, ha fatto di tutto per rinunciare alla vittoria.

Aldilà della simpatia che può attirare questo gruppo di ragazzi dalle faccie pulite, lo stesso gruppo ha evidenti problemi innanzitutto caratteriali che il signor Filippo non riesce a risolvere. L’impressione è che, tra l’altro, la presenza di quasi un doppione per ogni ruolo da ricoprire in campo, acuisca le incertezze dei più fragili, che convivono con il patema di sfigurare e di perdere il posto in campo…E qui un ruolo fondamentale lo doveva giocare proprio la scelta di un allenatore più esperto, senza bisogno di addentrasi nel merito delle scelte tecniche sin qui adottate in ogni singola partita, tralasciando i moduli di gioco applicati in campo, evitando ulteriori polemiche sulle sostituizioni effettuate.

Da evidenziare anche talune amnesie improvvise, che colpiscono un po’ tutti i giocatori, macchiando spesso prestazioni sino a quel momento impeccabili…Sintomo quest’ultimo di mancanza di adeguati attributi e forse di adeguate sfuriate al chiuso degli spogliatoi.

Insomma un gran casino, che si sta riflettendo sulla classifica e sul gioco espresso in campo, regalando nervi a matapollo, a quei pochi fedelissimi seguaci, che ancora non hanno mollato il sediolino piuttosto che l’appartenenza e la fedeltà.

A tal proposito vedere la Favorita così vuota, con evidenti abbandoni anche da parte di quei duemilaeciquecento abbonati ed aldilà delle restrizioni in corso, è un colpo al cuore ed una ipotesi certa di condanna verso le scelte adottate dall’attuale dirigenza societaria.

In un campionato che sino ad ora si è mostrato equilibrato, con risultati fin qui sorprendenti, cresce quindi nei tifosi il rammarico, nel vedere il Palermo relegato a centro classifica e con poche speranze di diventare protagonista di un percorso vincente …Al più, gli stessi tifosi, si sono quindi rassegnati ad un eventuale tour de force quale quello dei play off finali, ancora più duro e selettivo dello stesso campionato da disputare.

Ciò, mentre magari si muove qualcosa sul fronte della realizzazione del nuovo centro sportivo, ma tutto tace sui possibili nuovi acquirenti confermando le esili speranze di risalita da questo campionato semidilettantesco che non sa regalare proprio emozioni consistenti.

Una platea affamata di gran calcio, viene così sfamata da un brodo di pollo che per giunta sa di rancido ed è pure servito in maniera semifredda…Alla Cracco parlando…!!

La rabbia del tifoso verace, nasce dal fatto che oltretutto si sta perdendo quel patrimonio di affetto e di sostegno che si era riconquistato nell’epoca d’ora di Zampadilegno.

Pian piano, sui campi polverosi di Palermo, stanno tornando a ricomparire sempre più maglie strisciate…Velocemente sono state sostituite quelle rosanero, in precedenza ostentate e difese dai ragazzini…nuove leve di un calcio che non c’è più.

Per ogni anziano o meno giovane tifoso che si rassegna alla sconfitta sportiva della squadra della propria città ce se ne può fare una ragione,…. ma per un ragazzino, per un giovane, per un ragazzo, che da subito abbandona l’appartenenza sportiva alla sua terra natia, non c’è ragione che tenga…se non quella di un ennesimo fallimento di questa Palermo, inzozzata dall’immondizia, affumicata dal traffico perenne, abbandonata dai suoi politicanti per mestiere e mai per amore.

Certo riscattare le sorti del territorio attraverso il pallone è e sarebbe stata un eresia, ma il popolo deve pur sognare e sperare in qualcosa e la scorciatoia sportiva sarebbe stata forse, la più facile da percorrere…Evidentemente i fatti sono stati ben altri e come sia andata a finire e sotto gli occhi di tutti.

Per il momento, restiamo in attesa magari di un aspettato futuro ed immediato riscatto già in quel di Castellammare, sperando sempre che queste quattro parole siano sconfessate da ben altri prodigiosi fatti, in grado di sovvertire lo statuts de quo e felicemente smentire pure il mio dire. P

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