Sempre a fronte alta – Mente sana… in corpo sano

“Mens sana in corpore sano (mente sana in corpo sano) è una celeberrima sentenza tratta da un verso di Giovenale (Satire X, 356): Orandum est ut sit mens sana in corpore sano (Bisogna chiedere agli dèi che la mente sia sana nel corpo sano).”

Quello che sta accadendo, da almeno sei mesi a questa parte, nel mondo, a causa del Covid 19 è sotto gli occhi di tutti… ma c’è qualcosa ancora da scoprire e che, qualcuno, comincia scandalosamente a rendere pubblico.

Ci riferiamo alle conseguenze psicologiche del virus, sia in chi ne è stato afflitto, ma anche di chi ne sta subendo l’influsso, con riflessi nervosi, non indifferenti. Non che prima chi fosse savio ora si è trasformato in urlatore, piuttosto chi urlatore era, ora sta facendo di tutto per metterlo in atto, rinunciando a trattenersi.

Beh diciamo pure un bel problema, non mortale come il Covid,  ma sicuramente di grande rottura di cabasisi, alla Montalbano parlando.

Ne derivano una serie di atteggiamenti e di azioni a dir poco strambe… che hanno trasformato anche il più mite ragionier Fantozzi, in una belva umana.

Fatta questa premessa, che a qualcuno sembrerà cervellotica, ma che e’ doverosa per introdurre gli argomenti da trattare, ci dedichiamo al rotolante pallone.

Il Palermo giovedì scorso ha giocato con la Juvestabia e dopo aver vinto ha scatenato gli istinti bellici delle vespe giallonere!!! Non si sa in base a che cosa ed in riferimento a quale fatto, la dirigenza stabiese ha montato un caso giornalistico, adducendo la vittoria a presunti torti arbitrali perpetrati ai loro danni!!! Ogni tesserato stabiese è apparso sui mass-media per lamentarsi del trattamento subito dalla terna arbitrale e per evidenziare il danno procurato dalle suddette decisioni!!! Beh, la partita è stata trasmessa in chiaro anche su youtube e le migliaia di telespettatori che l’hanno vista, ancora si chiedono a cosa si appellino gli stabiesi per non riconoscere la loro meritata sconfitta!!! In questo triste periodo aizzare gli animi e trovare qualche giornalaio che ti da la possibilità di farlo è la dimostrazione che la legge degli uomini è sempre quella che tutto cambia,  per non cambiare nulla. A Catania, mentre è in corso Catania-Vibonese, ci troviamo allo scorrere degli ultimi minuti della partita di questo mercoledì, appena trascorso, con i rossazzurri in vantaggio per 2 a 1 e con la squadra ospite in forcing per recuperare… Su una ripartenza proprio della Vibonese, nella metà campo catanese, nella fascia più vicina alla panchina del mister etneo Raffaele… accade l’incredibile!!! Il giocatore ospite che si involava verso la porta del Catania, viene fermato dall’allenatore rossazzurro che gli ruba la palla, entrando in campo per ostacolare l’azione…!!! Il gioco viene ovviamente fermato, l’allenatore Raffaele espulso… e le immagini dell’incredibile fatto, vanno in onda su tutte le reti mondiali stile Giallappa’s band!!! Naturalmente la partita si è conclusa con la vittoria dei padroni di casa, ma chi lo sa se il risultato sia dipeso proprio da questa scorrettezza… stile Frosinone-Palermo, per intenderci!!! Sta di fatto che questo episodio dilettantesco,  accade in  un clima di diffusa impunità,  già acclarato nel passato,  senza scandalo alcuno.

In tutta Italia (ma anche in gran parte del mondo) gli stadi sono chiusi e le partite si disputano a porte chiuse. In deroga a questa disposizione di sicurezza, il nostro “Peppiniello da Conte”, ha autorizzato la presenza di mille persone sugli spalti. Tale privilegio di essere presenti allo stadio viene così silenziosamente (ma non troppo) riservato ai rappresentanti degli sponsor ed agli amici degli amici, partendo magari dai politici, che averli vicini male non fa!!! Aldilà della libertà di scelta, da parte delle Società di calcio, per selezionare gli invitati, forse qualcuno ha dimenticato che il calcio è della gente e che al più sarebbe stato bello trovare sugli spalti chi sta lottando per tenere la baracca in piedi e cioè medici, infermieri, farmacisti, protezione civile,… etc… ma questa è utopia, naturalmente.

Rimanendo sul tema degli stadi chiusi e ritornando a parlare di un argomento già trattato pure in questa rubrica settimanale,  è paradossale quello che accade ai cosidetti “daspati” con obbligo di firma e cioè a tutti quei tifosi che sono stati condannati a non assistere comunque alle partite ed a dover apporre la firma, nel corso delle stesse, presso i locali commissariati di ps. Ebbene con gli stadi chiusi, con un calendario di incontri da disputare in orari e giornate del tutto rivoluzionato, con rinvii all’ordine del giorno, i “daspati” sono obbligati comunque a firmare il registro delle “assenze”. Qualcuno aveva annunciato un cambiamento e ciò non per volerli assolvere dalle loro presunte colpe, ma per regolarizzare una sanzione che ad oggi li vincola a tutte le ore ed in tutti i giorni senza soluzione di continuità…come dire “fine pena mai”.

L’elenco delle “stranezze” in epoca  di covid naturalmente sarebbe infinito da raccontare, ma non ce ne sarebbe né lo spazio né il tempo. Questi brevi esempi in ambito pallonaro, sono una traccia di come sia  sempre la mente umana a gestire le situazioni e non basteranno mai i vaccini o le immunità per cambiare uno stato di cose che sta rovinando anche il calcio già da un po’ di tempo, senza che nessuno voglia assumersi la responsabilità e l’onere di aiutare quest’ultimo a non scomparire.

Paolo Rizzo

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