NOTTE BUIA, NIENTE STELLE

07 Lug 2018

Articolo di Dario Romano.

Io la ricordo la faccia triste di Totò Schillaci.
Il podio a ITALIA ‘90 fu una magra consolazione per chi aveva spiritato tutti, a partire da se stesso.
Mi dispiaceva soprattutto per lui.
Gli azzurri giocavano bene e sembravano imbattibili perché quelle notti erano davvero magiche.
Ma senza il ragazzo del CEP la nazionale di Vicini si sarebbe inceppata.

Ci teneva, Totò.
Giocava ogni pallone in verticale, vedeva soltanto la porta.
Quella Coppa del Mondo, se vinta, era da portare a casa sua, come il pallone dopo una tripletta.
A PALERMO.

Oggi ad essere tristi siamo noi, per l’ARRIVEDERCI di Nino La Gumina.
Era l’unico che la meritava davvero, questa promozione.
Più di tutti, società e tifosi io compreso.
Giusto così.
Ha scelto l’Empoli: soprattutto, l’Empoli ha scelto lui.
Perché nella ridente città toscana non scelgono a caso.
Perché sanno come si valorizzano i giovani.
Sanno soprattutto come fargli fare goal.
Ci hanno visto bene, come sempre.
Allenatore con due attributi così, coppia di attaccanti e trequartista da monopolio cadetto e ci aggiungi il talento che abbiamo apprezzato, amato e suo malgrado aspettato.
E chi dimentica: due punti in più e ci risparmiavamo la vergogna dei playoff.
Tante, troppe partite con La Gumina in panchina.
Allucinante.

Illuminante per il Nino che verrà.
Io schiumo rabbia: 9 milioni? Pochi.
A quanto pare pure rateizzati: sembrano ancora meno.
Potevano essere 90 ma tanto la solfa non cambia perché solo il patron col denaro se la scampa.
No, faccio bile perché mi devo inchinare al Frosinone e all’Empoli.
Col lancio di palloni e con pochi milioni si sono portati il mio Kit SERIE A Complete Pack.

Mi consolerò quando vedrò una chioma bionda spiccare tra le stelle del Qatar, inverno 2022.
Indosserà la maglia azzurra della nazionale.
Canterà l’inno di Mameli.
Scalderà i nostri CUORI ROSANERO, ormai sopiti.
Ci farà tornare la voglia di CALCIO come questa primavera.
Era l’ultima stella.
La più luminosa e bella.
Gli occhi tristi di Totò sul volto di Nino?
Un incubo: no, non li volevo vedere.