Sempre a fronte alta…Colpo d’ala!
Al termine di un periodo ricco di eventi, il Palermo piazza il suo colpo da biliardo per inserirsi prepotentemente nella lotta tra le pretendenti ai play-off, con rinnovata speranza e fiducia. Ma procediamo con ordine e vediamo di capire cosa è successo. All’indomani della sconfitta di Bari, il Palermo si apprestava ad affrontare la Carrarese per capire se era comunque possibile dare un senso compiuto a questo finale di campionato, disputato con una intermittenza di risultati estenuante per tutti. Fibrillazioni tra ultras della stessa fede, creavano però un po’ di scompiglio nella periferia sud della città, guastando un clima già complicato di rapporti pressoché ostili all’interno di una tifoseria rosanero, già da qualche tempo, dibattuta su temi extra-calcistici di rilevanza sociale e gestionale: risultato la continuazione di una faida che ha già mietuto diffide e denunce per l’intero movimento degli ultras locali, apparso restio a riunificarsi tutto sotto un unica egida e tenendo in apprensione pure gli spettatori più neutrali. Frattanto, il lunedì di Pasqua, la morte improvvisa del Santo Padre Francesco, intimava una riflessione di coscienze e di anime, che determinava la proclamazione del lutto nazionale, per un periodo tale impedire lo svolgimento delle partite di calcio su tutto il territorio nazionale ed in tutte le categorie di appartenenza: risultato anche naturalmente la gara di campionato del Palermo, contro la Carrarese, veniva slittata a data da destinarsi ( poi individuata in martedì 13 maggio) e la stesso confronto tra Catanzaro e Palermo previsto per il 26 aprile slittava a domenica 27 aprile. Le logiche legate al quieto vivere ed allo straordinario intento di mantenere un tranquillo ordine pubblico, impedivano, per l’ennesima volta, ai tifosi rosanero di seguire la squadra in trasferta per la partita in terra calabra con il risultato che, come accaduto contro il Cosenza, a Catanzaro, il settore ospiti rimaneva deserto anche in questa trasferta tanto vicina da essere affrontabile anche dai tifosi più lagnusi !!! Tra l’altro, è da sottolineare che questo genere di divieto è stato continuamente disposto giusto nelle ultime tre partite disputate fuori casa dalla squadra rosanero e nonostante i suoi tifosi è da tempo che non si manifestano particolarmente intemperanti, durante lo svolgimento dei singoli eventi, palesando le perplessità legate alla già imposta fidelizzazione, alla buona condotta ed a tutto quanto può venire in mente!! Finalmente arrivò il giorno di giocare e quindi vedere all’opera il Palermo a Catanzaro. Siamo giunti al 27 aprile 2025 ore 15,00. Con quella che risulta essere ad oggi la formazione più attendibile da schierare, il Buon DIO…nisi, aveva la prospettiva di dare un colpo d’ala alle ambizione della gloriosa aquila dalle piume rosanero. Come nelle favole, di calciofila virtù e di benevola conclusione, proprio in avvio di partita lo stesso Catanzaro spalancava quindi le porte del paradiso all’osptato Palermo, con un assetto di gioco nefasto e con un altrettanto clamoroso autogol degno di segnalazione alla Gialappa’s band. Nel proseguo il Palermo raddoppiava con quel Segre rivalutato, e dopo il solito errore pacchiano in difesa, ristabiliva le distanze con un gol capolavoro di monsieur Le Duaron: risultato una vittoria per 1/3 contro una diretta concorrente ai play-off, che consente lo scavalco della stessa ed uno slancio che porta la squadra al sesto posto con buone prospettive di agganciare finanche la quinta posizione, alla luce di un finale di campionato con un calendario favorevole e con una valutazione negativa di quasi tutte le dirette concorrenti alla promozione ( specie Catanzaro, Bari e Juve Stabia, apparse fino ad ora, completamente spompate per il tour de force finale. In ultimo, la consueta chiosa finale da dedicare alla nostra politica locale, che, ancora una volta, ha deciso di non esprimersi sulla firma della convenzione per l’affidamento della gestione dello stadio al City Group, ciò mentre il vetusto stadio continua a scricchiolare inesorabilmente. Dall’ultima volta, quando era stato sbandierato ai quattro venti, che la vicenda poteva essere considerata chiusa con un accordo su tutti i fronti tra il comune e lo stesso City Group, sono passati senza esito quasi tre mesi: risultato che porta ad uno stallo increscioso che rappresenta l’ennesima vergogna di come viene gestita la cosa pubblica e mortificato l’interesse del singolo cittadino. Cittadino/Tifoso che però ha la colpa di essere complice di questo stallo, considerato che assiste a ciò che accade con un silenzio assordante e con una passività deprimente.
Lascia un messaggio