Sempre a fronte alta – Si ricomincia….anzi no!!!

La pandemia del Covid 19, ormai universalmente conosciuta, ha tolto, in quel di maggio, il piacere, ai tifosi rosanero, dopo un campionato esaltante, di festeggiare il ritorno tra i professionisti.

La promozione in serie C, arrivata, nonostante tutto, a tavolino, ha impedito perfino di portare a termine la regolare attività agonistica.

Nessuno, avrebbe inscenato festeggiamenti di chissà quale portata, al termine di quel campionato ma era già intenzione, da parte dei tifosi, di tributare il giusto omaggio proprio a quella pattuglia di “quasi sconosciuti dilettanti”,  che tanto avevano faticato per riportare il Palermo un gradino più su, allontanando i tristi ricordi e le paludi di un calcio di periferia che, oggi,  non conta e non passa proprio per nessuno.

Quello conclusosi a Maggio è stato l’anno della rinascita, della ricerca dell’appartenenza, del cambiamento societario… e proprio archiviarlo senza neanche un sussulto di orgoglio e di gioia è stato deludente per tutti… ma così è dovuta andare… ed Amen.

I pensieri degli “affecionados”  quindi volarono subito a stilare programmi di calciomercato, ipotesi di calendari per l’ormai prossimo campionato di C…

Un destino beffardo ed una pandemia bastarda però, oggi, non hanno ancora radicalmente cambiato le abitudini di vivere e di ragionare quotidiane rispetto allo scorso Maggio e pertanto,  pur in una condizione sanitaria migliore certamente rispetto a quella precedente, il pericolo della reiterata diffusione di contagi, non ha allontanato i rischi e le mascherine/museruole, stanno ormai fiaccando la vita di ognuno.

Parabola significa che,  le regole  in atto, tanto a Palermo quanto nel resto del mondo, impongono scelte, sacrifici e rinunce e pertanto, anche il calcio con i suoi tifosi, sta continuando a subire l’isolamento coatto e lo strano confronto tra una voglia di ricominciare ed una di abbandonare.

Tutto quello che economicamente si sta vivendo, in tutto l’universo creato, sta piegando le ginocchia a tutti, nonostante ci si sforzi di pensare positivo e di credere che tutto sia normalmente ripartito…

Quindi tutto è comprensibile e spiegabile,  ivi compreso il blocco della giostra che gira intorno al calcio con le sue spese pazze, con i suoi ingaggi spropositati, la differente passione verso un campionato, l’attenzione verso la propria squadra…

Gli interessi finanziari ed il business imperante,  hanno così obbligato i protagonisti ad inscenare una farsa che prevede l’obbligo di scendere in campo per ricominciare a disputare i campionati, senza che sia assicurata la presenza dei tifosi sugli spalti, in un clima quindi di silenzio assordante e di surrealtà, che non ha paragoni…

L’ipotesi di rimediare in futuro ai vuoti sugli spalti, selezionando e limitando gli accessi del pubblico, costretto comunque al distanziamento ed al silenziamento, è una di quelle soluzioni proposte che sa tanto di “porcherosa” voglia di mettere una pezza ad uno strappo già letale per il futuro di questo sport.

Qualcuno infatti dimentica (o omette di riconoscere) che il calcio è della gente, che il popolo ha voglia di aggregazione, che la passione non si sfrutta con il telecomando, che il soggiogare le emozioni di un coro o di un fischio, è come tentare di soffocare un uragano in arrivo, che la voglia di selezionare il pubblico spegne la spontaneità della gente…

Un calcio fiaccato dagli interessi della pay-tv, dalla repressione delle curve, dai controlli militari ai tornelli, dalle conduzioni scellerate delle società, è ormai una fiammella che non riscalda più nessuno e il non accorgersene è da stolti provocatori, che hanno già deciso di buttare l’acqua sporca con tutto il bambino…

Lascia un messaggio

avatar
  Iscriviti  
Notificami