Sempre a fronte alta – Emozioni in salsa rosa

Rubrica di Paolo Rizzo

Sabato mattina, mi trovavo nei pressi dello stadio ed ad un certo punto ho incrociato il pullman del Palermo che transitava in viale Croce Rossa in tua la sua magnificenza … Per strada, due bimbi in tenuta vacanziera attirati dalla maestosità di questo pullman rosanero, hanno alzato lo sguardo e non sapendo che lo stesso fosse vuoto, hanno cominciato a salutare con veemenza all’indirizzo di quello per loro, in quel momento rappresentava il loro Palermo, la loro fede calcistica… In un crescendo di entusiasmo ed, a modo di come solo i bimbi sanno fare, hanno cominciato a mandare baci ed a cantare … Forza Palermooooo … Forza Palermooooooo …Vinci…Vinci…Vinci…
Beh, non vi nascondo che io con i miei lunghi anni di stadio e di penna, ho provato un fremito di orgoglio e di appartenenza che ha colorato il resto della mia giornata …
Quando così l’indomani ho visto le immagini di quello stadio di Marina di Ragusa bardato e pieno di tifosi rosanero in attesa dell’inizio della partita, ho riflettuto ancor di più sull’importanza di essere circondato da giovani tifosi che sapranno ben dare linfa e forza ai nostri amati colori per almeno quindici lustri o meglio più …
L’importanza di tifare la squadra della propria città sta forse proprio in questi dettagli che si riassumono nel potere vivere in simbiosi con la propria squadra, respirandone l’anima ed il calore, toccandone la gioia ed il dolore … senza bisogno di scomodare né la pay-tv né la carta increspata di questo o quel giornale …
Appartenere alla propria terra, alla propria città, anche attraverso il tifo della squadra che ti rappresenta perché ci sei nato, perché ci stai vivendo, e perchè sempre ci tornerai e mai dimenticherai … è anche questo.
Tra qualche mese sarà inaugurato anche il museo rosanero, all’interno dello stadio di Viale Del Fante … Magari non conterrà ed esporrà scudetti o coppe dei campioni, ma avrà pur sempre il suo significato di orgoglio e di passione, di fierezza e di rappresentanza, per tutti coloro che hanno in passato, nel presente e nel futuro avuto a cuore solo due colori, il tutto in un tripudio di lacrime di gioia e di dolore, di esaltazione e di disperazione …
Se è vero che un palermitano verace non può prescindere dal pane e panelle, dalla spiaggia di mondello e dall’acchianata a santa Rosalia, è altrettanto inscindibile il suo legame con il Palermo, che magari ha nel tempo tradito con la strisciata di turno, ma che in fondo non ha mai abbandonato neanche nel giorno del suo matrimonio …

Qualche anno fa in un mio pezzo scrissi cose simili e titolai … “Finchè morte non ci separi”…. Oggi ne sono ancor più convinto che questo legame sia indissolubile ed inimitabile … a prescindere dal chiacchericcio del bar dove la strisciata è quella che fa più audience e fa più scrusciu, perché si grida e si scommette più per lei …

Invece no, quando si parla del Palermo si abbassa la voce, quasi in forma di rispetto e di passione perché mentre ne parli ne stai accarezzando i colori, ne stai ricordando le passioni, ne stai proteggendo dai dolori …
L’avvento dei social ha disturbato questa passione perché ha generato troppi facili poeti e scrittori, amanti del nulla e critici del tutto, che parlano e scrivono con una avidità e una acidità che ti lascia sbigottito ... eppur chissà se anche questo è amore e se anche chi scrive in maniera così disturbata sia un uomo … (come ripeteva Primo Levi con la sua opera…” Se questo è un uomo”)
Il messaggio che oggi vuole essere trasmesso con queste quattro righe è quello però positivo ed entusiasta di quei due bimbi gioiosi e sorridenti di poter festeggiare saltando, ridendo e cantando quel pullman simbolo della loro squadra …, di quelle mille anime con bandiere e cuore al vento che a Ragusa come a Milano o a Roma, non hanno mai avuto paura di sventolare due soli colori … e di vivere uniche emozioni …



Paolo Rizzo

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